La Celestina nota anche come Celestite (SrSO4), è un minerale di solfato di stronzio che si forma con determinate condizioni all'interno di alcuni geodi.
Il termine celestina deriva da caelestis che significa celeste, che a sua volta deriva dalla parola latina caelum che significa cielo, alludendo al colore azzurro comunemente esibito dai suoi cristalli.
Caratteristiche:
- Composizione Chimica: La celestina è un solfato di stronzio, con la formula chimica SrSO₄. Contiene circa il 56,4% di stronzio e il 43,6% di solfato.
- Aspetto e Colore: La celestina si presenta tipicamente in cristalli tabulari, prismatici o a colonna, ma può anche formare aggregati granulari, fibrosi o massicci. Il colore può variare dal blu chiaro al bianco, passando per il grigio, il giallo pallido e il rosso. Il caratteristico colore blu è il più apprezzato e ricercato, ma è meno comune.
- Lucentezza e Trasparenza: Ha una lucentezza vitrea, che può diventare madreperlacea su superfici di sfaldatura. La celestina è generalmente trasparente o traslucida.
- Durezza e Densità: Sulla scala di Mohs, la celestina ha una durezza di 3-3,5, il che significa che è relativamente tenera e può essere facilmente graffiata con un coltello. La sua densità è di circa 3,95 - 4,0 g/cm³.
- Sfaldatura e Frattura: Possiede una sfaldatura perfetta su [001], buona su [210] e una frattura irregolare o concoide, che può influenzare il modo in cui si rompe.
- Formazione e Occorrenza: La celestina si forma in ambienti sedimentari come evaporiti, dove si precipita da soluzioni saline insieme ad altri minerali come la gesso e la salgemma. È anche associata a rocce calcaree, dolomie e in cavità di rocce basaltiche. È spesso trovata in depositi associati a gessi e anidriti.
- Usi: La celestina è la principale fonte di stronzio, che viene utilizzato nella produzione di vari composti chimici, tra cui quelli utilizzati per fuochi d'artificio e segnali di soccorso (che producono fiamme rosse brillanti). Il solfato di stronzio viene anche utilizzato come materiale di partenza per produrre il carbonato di stronzio, usato in elettronica e ceramiche.
- Abito cristallino: Tubolare. Cristalli da tabulari o piramidali, anche fibrosi, lamellari, terrosi, massicci o granulari.
La celestina è apprezzata anche dai collezionisti di minerali per i suoi cristalli ben formati e per il suo colore affascinante, rendendola un'aggiunta popolare alle collezioni di minerali. Il colore dei suoi cristalli può variare tra: bianco, grigio, nero, giallo, azzurro pallido, blu-verdastro, verde, verde pallido, arancione, rosa, rossa, rossastro, marrone-arancio, marrone e marrone chiaro.
Se la celestina dovesse essere esposta ad una temperatura di 200°C circa o esposta alla luce, il colore azzurro può sbiadire. L'irradiazione ripristina o produce il colore blu o viola, a volte in forma fasciata.
Può essere confusa con la barite (BaSO4) in quanto i loro cristalli sono molto simili, tale similitudine tra loro può essere risolta con un test di fiamma. La celestina però può essere facilmente riconosciuta anche grazie alla sua scarsa durezza ed al suo peso specifico, superiore a quello della barite.
Originale al 100%
Non ha subito alcun tipo di trattamento chimico o fisico.